01 ottobre 2018 / Viaggi

Pompei: la città ritrovata

Chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di Pompei?

Partiamo dalla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che comportò la totale distruzione delle città di Pompei, Ercolano e Castellammare di Stabia, ricoprendo, in particolare Pompei, di metri e metri di lava.

Gli scavi iniziati nel 1748, hanno riportato alla luce diversi reperti tra cui: vasi di terracotta, intere stanze di case e negozi e cosa ancora più straordinaria, sono stati ritrovati scheletri di corpi umani e di animali oggi visibili durante una visita agli Scavi Archeologici.

Una città a pianta romana, quindi con un’urbanistica molto precisa e regolare, che prevede la presenza di due strade principali: decumano e cardine che si incrociano ad angolo retto al centro del quale si trova il foro.

Il decumano,  l’asse che va da est a ovest, è anche conosciuto come via dell’Abbondanza, per la presenza di una grande fontana affiancata da una cornucopia, simbolo dell’abbondanza e della prosperità.

Altre strade secondarie, i cardini, si susseguono numerose nel senso opposto ed hanno all’interno case, negozi e addirittura edifici inabitati per città immense e pochi abitanti al suo interno.

Il foro è il centro cittadino, la piazza dove si amministrava la giustizia, il luogo di incontro, sede del tempio per il culto urbano, insomma il vero cuore della città.

Pompei è unica al mondo.

Ma non è tutto: esiste una Pompei più intrigante, quella delle “Lupanare” (lupe, dal latino “prostituta”).

Nelle antiche città romane, erano questi i luoghi dedicati al piacere sessuale mercenario, dei veri e propri bordelli.

Pompei è senza dubbio la meta più ambita dai turisti che, arrivati a Napoli, decidono di visitare uno dei più famosi siti culturali del patrimonio mondiale.

Potrei parlare ore della città di Pompei ma concludo dandovi un consiglio. 

Munitevi di zainetto, scarpe comode e ombrellino per ripararvi dal sole e date inizio alla vostra avventura.

E’ arrivato il momento di diventare il vero protagonista di questa esperienza.

Ornella Donatellis

#MelRoseFriends